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07/03/2023
“Too Useful to Fail”. Come le BCC contrastano le crisi e proteggono famiglie e imprese
Immagine dell'evento Too useful to fail
Immagine dell'evento Too useful to fail

Si è tenuta il 7 marzo a Bari,presso l’Aula Magna dell’Università di Studi di Bari “Aldo Moro”, la presentazione del libro “Too Useful to Fail“ edito da Ecra (la casa editrice del Credito Cooperativo) ed a cura degli economisti Vincenzo Pacelli, Francesca Pampurini e Anna Grazia Quaranta.

La tesi sviluppata nel volume, è che – a fronte dello sviluppo dei mercati finanziari – sia sempre più diffusa l’idea che la finanziarizzazione del credito porti a situazioni di crisi (l’emblema è dato dal fallimento della Lehman Brothers che nel 2008 diede inizio a una crisi finanziaria globale). Esistono però – come ben evidenziato nello studio – “modelli virtuosi” come quello rappresentato dalla cooperazione mutualistica di credito. Un sistema, come recita il titolo, “troppo utile per fallire”.

Come ha evidenziato uno degli Autori, Vincenzo Pacelli, l’analisi sviluppata nel libro contiene un approccio innovativo, basato sulla teoria delle reti, ossia sulle interconnessioni tra organismi, nello specifico, legati da relazioni finanziarie ed economiche: laddove in queste sussistono relazioni con banche di comunità, la resistenza agli “shock” è migliore e si mitigano i rischi di crisi sistemiche. In altre parole, si conferma l’attitudine anticiclica delle BCC ed il loro valore per la tenuta dei territori. L’indagine sottostante, ha ricordato Pacelli, rigorosissima dal punto di vista scientifico, ha riguardato 1700 banche europee con oltre 8500 rilevazioni per anno, in un periodo di cinque anni di indagine.

Alla mattinata di lavori, coordinati da Federica Miglietta, Ordinaria di Economia degli Intermediari Finanziari dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, hanno portato i loro saluti il Magnifico Rettore della stessa Università Stefano Bronzini; il  Direttore del Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa Giovanni Lagioia, il Direttore del Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo Paolo Pardolesi.

IL CONCETTO DI BASE DELLA PROPORZIONALITÀ

A seguire, l’introduzione del Presidente di Federcasse e della Federazione delle BCC di Puglia e Basilicata Augusto dell’Erba, il quale – dopo aver ricordato i “numeri” del sistema BCC e la loro resilienza mostrata soprattutto negli ultimi anni di crisi – ha ribadito la necessità che i regolatori, in base alle evidenze scientifiche come quelle presentate nel volume, indirizzino la produzione normativa su criteri di oggettiva proporzionalità, superando definitivamente il concetto della norme uniche e valide per tutti gli intermediari, anche se – come nel caso delle BCC – questi hanno funzioni obiettivo differenti e non perseguono il profitto individuale ma un vantaggio collettivo.

Di particolare valore, inoltre, i “keynote address” affidati a Rainer Masera, Preside della Facoltà di Economia dell’Università “Guglielmo Marconi” di Roma ed a Stefano Dell’Atti, docente di Strategie ed Organizzazione degli Intermediari Finanziari dell’Università degli Studi di Foggia. Soprattutto, Masera ha ricordato come un approccio normativo proporzionale sia indispensabile non solo per garantire un equilibrio di mercato (evitando di fatto distorsioni della concorrenza), ma anche – in prospettiva – la stabilità dei sistemi finanziari. Ha fatto, su questo, l’esempio del prossimo avvento dell’ Euro digitale che, per la sua struttura e l’emissione diretta della BCE, potrebbe innescare processi di disintermediazione delle banche tradizionali.

I NOVE “PUNTI DI FORZA” (INCONTROVERTIBILI) DELLE BCC

Le conclusioni della mattinata sono state tratte dal Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti, che ha – in sequenza – sintetizzato i “nove punti” che anche grazie alla più recente analisi scientifica sulla cooperazione mutualistica di credito consentono di esplicitare i punti di forza “incontrovertibili” delle BCC: 

  1. Le banche di comunità, sostenendo in particolare i settori ad alta intensità di lavoro, contribuiscono alla riduzione delle disuguaglianze di reddito; 
  2. Le BCC continuano, in situazioni di crisi, a svolgere una funzione anticiclica fondamentale per la tenuta delle comunità; 
  3. Le BCC finanziano il 20% delle imprese catalogate come “innovative”, contribuendo pertanto allo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile; 
  4. Le BCC continuano a presidiare le aree “interne” ed a rischio spopolamento; 
  5. La loro prossimità “fisica” consente un migliore accesso al credito alle piccole e medie imprese; 
  6. Le BCC sono tra i migliori strumenti di veicolazione delle politiche di sostegno pubblico in situazioni di emergenza; 
  7. Le BCC minimizzano la conflittualità con la clientela (dati periodici dell’Arbitro Bancario Finanziario); 
  8. Nelle BCC vi è un minor deterioramento della qualità del credito; 
  9. Le BCC hanno una riconosciuta capacità di creare “fiducia” e quindi di produrre buon “capitale sociale”.